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Gertrude ha male al petto

Medicina d'Urgenza
Pubblicato da in Casi Clinici ·


Gertrude è una simpatica signora un po' in sovrappeso di 63 anni di età, senza alcun problema di salute. Non assume alcuna terapia domiciliare e non ha allergie a farmaci. Si reca in Pronto Soccorso per un episodio di dolore toracico descritto come trafittivo durato alcuni secondi. Dopo una raccolta anamnestica scrupolosa confessa che la settimana precedente la consuocera è stata ricoverata in terapia intensiva cardiologica per un "brutto infarto" e così si è spaventata.
I parametri emodinamici sono i seguenti:

PA 130/80, FC 73/min, SaO2 97% (aa)

Il tracciato elettrocardiografico è il seguente:



Ci sono delle onde Q profonde in due derivazioni inferiori (DIII e aVF) e non avete una gran voglia di fare alla signora Gertrude la fatidica domanda "Signora, lei ha mai avuto un infarto in passato?" per evitare di entrare nel classico "ginepraio", anche in considerazione del recente stress da "infarto in un familiare".
Ci sarà un modo per capire se dare credibilità o meno a questo reperto elettrocardiografico senza alcun corrispettivo anamnestico?
Ovviamente si tratta di una domanda retorica.
Per capire se le onde Q in sede inferiore sono "posizionali" (e quindi benigne) o meno è sufficiente registrare un'ECG durante un'inspirazione profonda. L'inspirazione abbassa infatti il diaframma e "verticalizza il cuore" determinando una scomparsa delle onde Q posizionali (non ha alcun effetto invece in caso di necrosi pregressa reale).
Guardate questo filmato concentrandovi su DIII e aVF. Le onde Q in D3 si abbasseranno da 5-6 mm a 3 mm, mentre in aVF comparirà un onda R prevalente normalizzando il quadro.